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- Gen, 19, 2024
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L’imponente fortezza di Capodimonte, con la sua elegante pianta ottagonale, è il gioiello del paese. In origine, era un palazzo militare appartenente ai Baroni di Bisenzio, poi trasformato dai Farnese, per volere di Pier Luigi Senior, verso la fine del XV secolo, in una residenza di villeggiatura e rappresentanza. Nel 1513-1514, su commissione del cardinale Alessandro Farnese, Antonio da Sangallo il Giovane restaurò l’edificio, aggiungendo un loggiato rinascimentale verso il lago, un ponte levatoio e quattro baluardi difensivi.
Il ponte levatoio fu successivamente sostituito da un ponte in muratura. La struttura è caratterizzata da una particolare “cordonata” in mattoni che permetteva ai cavalieri di raggiungere l’ultimo piano della Rocca senza scendere da cavallo. Il cortile centrale, abbellito anch’esso dal Sangallo, ha un doppio ordine di arcate, conferendo alla Rocca l’aspetto di una villa rinascimentale.
Con l’aumento del potere politico dei Farnese, tutte le loro residenze, inclusa la Rocca di Capodimonte, furono ampliate e abbellite, con l’aggiunta di giardini e affreschi. Della decorazione originaria della Rocca rimane un affresco nella sala maggiore, datato 1526-1528, raffigurante un’investitura simbolica del giovane Ranuccio Farnese, in realtà mai avvenuta.
La forma ottagonale della Rocca riflette lo stile rinascimentale tipico di molte residenze farnesiane, come il Palazzo di Caprarola e la Torre di Marta. Ai piedi della Rocca, un giardino pensile nato tra il XIX e XX secolo ospita piante esotiche, come magnolie e sofore del Giappone, oltre a tracce dell’antico boschetto di lecci.
Il massimo splendore della Rocca si ebbe con Alessandro Farnese, eletto papa Paolo III nel 1534. La Rocca divenne una residenza di rappresentanza nel Ducato di Castro, particolarmente adatta per la caccia, la pesca e per ospitare personaggi illustri. Tuttavia, con la morte violenta di Pier Luigi Farnese nel 1547 e il successivo declino del Ducato di Castro, la Rocca perse importanza.
Dopo la distruzione di Castro nel 1649 per ordine di papa Innocenzo X, il territorio passò al patrimonio della Chiesa e cadde nell’oblio. Nel XIX secolo, la Rocca fu acquistata dai fratelli Brenciaglia, i cui eredi ne possiedono ancora alcune parti. Oggi la Rocca è di proprietà privata e le visite sono consentite su richiesta, limitate ad alcune aree e al giardino all’italiana.
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