1. Chiesa di San Carlo

Situata in Piazza Umberto I, di fronte ai muraglioni del giardino pensile della Rocca, la chiesa di San Carlo risale agli inizi del XVII secolo, quando il Ducato di Castro, allora governato dal Duca Odoardo Farnese, aveva notevolmente aumentato la sua estensione, determinando un forte incremento della popolazione nel nostro paesino, che arrivò a contare circa 1300 abitanti, insediatisi nel “Borgo” sottostante la Rocca.

All’epoca, gli abitanti potevano riunirsi in preghiera solo in un piccolo oratorio dedicato a San Rocco, che, durante la visita del 1611, il cardinale Laudivio Zacchìa definì letteralmente «indecente!». Per questo motivo, su iniziativa dell’allora parroco Don Giuliano Giuliani, con il contributo della Confraternita del SS.mo Sacramento, della popolazione e della Camera Ducale, si decise di costruire una nuova chiesa dedicata a San Carlo Borromeo, santo caro alla famiglia Farnese. A lui è dedicato l’altare maggiore, posto alla fine dell’unica navata, che ospita una grande tela raffigurante la deposizione di Gesù in grembo alla Madonna, assistiti da San Carlo.

Vi sono inoltre altri quattro altari in stucco, caratterizzati dallo stile decorativo del Seicento, ognuno sormontato dallo stemma della famiglia che lo fece erigere e con al centro il dipinto del santo protettore. Il primo altare a destra (partendo dal portale d’ingresso e procedendo in senso antiorario) è dedicato all’Apparizione della Vergine a Santa Elisabetta e a Santa Caterina d’Alessandria (XVII sec.). Il secondo altare è dedicato all’Annunciazione della Vergine Maria (prima metà del XVIII sec.) ed è sormontato da uno stemma probabilmente appartenente all’allora Vescovo di Montefiascone, Laudivio Zacchìa (lo stesso stemma è visibile sul portale dell’ex Palazzo Vescovile, a destra della chiesa, fatto costruire dai Farnese e inaugurato dal vescovo Zacchìa, oggi suddiviso in appartamenti privati).

Il primo altare a sinistra conserva la tela più preziosa del santuario, raffigurante la Madonna di Costantinopoli con l’arcangelo Michele nell’atto di colpire il demonio (XVII sec.); da notare che il volto di quest’ultimo è stato raschiato via dalla pietà popolare. L’altare è sormontato da un grande stemma con i sei gigli farnesiani. Il secondo altare a sinistra, tornando verso il portale d’ingresso, è dedicato a San Giovanni Battista e al Battesimo di Gesù (XVII sec.) e porta in alto al centro uno stemma cardinalizio.

Su alcune spallette dei quattro altari laterali sono visibili affreschi del Seicento, recentemente rinvenuti. Il portale d’ingresso, sormontato da un bel timpano in pietra lavica con l’antica dedica a San Carlo, è decorato con formelle in bassorilievo realizzate dallo scultore contemporaneo Mario Vinci, che rappresentano alcuni episodi della vita di Gesù. La vetrata superiore, con l’immagine del Cristo Pantocrator e la scritta “Io sono la luce del mondo”, è stata realizzata dall’artista tedesco Martin Figura, stabilitosi sul lago di Bolsena, noto e apprezzato per le sue opere.

La chiesa ha un piccolo campanile con torretta quadrilatera che ospita due campane. Quando fu posta la prima pietra, il 15 aprile 1616, alcune medaglie del cardinale Alessandro furono inserite nelle fondamenta, a ricordare che la chiesa fu costruita, oltre che con i fondi raccolti dalla comunità, anche grazie all’intervento determinante dei Farnese.

Diverse confraternite hanno avuto sede in questa chiesa, legate ai suoi quattro altari. Oggi resta solo la secolare Confraternita del SS.mo Sacramento.