14. Chiesa San Rocco

Sul viale del lungolago, Viale Regina Margherita, sorge la chiesetta dedicata al patrono di Capodimonte, San Rocco, pellegrino della Via Francigena, la cui festa si celebra il 15 e 16 agosto con una tradizionale processione religiosa e un rinomato spettacolo pirotecnico nella notte di Ferragosto.

San Rocco è uno dei santi taumaturghi più popolari in Occidente: tra il Medioevo e l’Ottocento veniva invocato per scongiurare le epidemie di peste. È raffigurato solitamente come un pellegrino con bastone, mantello, bisaccia e sandali, che cammina nonostante una piaga sulla gamba, accompagnato da un cane, suo unico amico. Nato a Montpellier, in Francia, tra il 1345 e il 1350, San Rocco proveniva da una ricca famiglia di mercanti. Dopo la morte dei genitori, donò tutte le sue ricchezze ai poveri e si mise in cammino verso Roma, percorrendo la Via Francigena e curando molti appestati lungo il tragitto, compiendo anche guarigioni miracolose. Ammalatosi di peste, si rifugiò in una grotta dove un cane gli portava ogni giorno un pezzo di pane, salvandogli la vita.

I Capodimontani gli dedicarono questa chiesetta per la sua intercessione durante l’epidemia di colera del 1837, che devastò la provincia, colpendo duramente il vicino paese di Marta. La popolazione di Capodimonte, miracolosamente risparmiata dalla calamità, fece voto a San Rocco di costruire una chiesa in suo onore. Nel 1838, tutti contribuirono alla sua edificazione, sia economicamente che manualmente, e i materiali furono trasportati dai pescatori con le loro barche, prelevandoli dai ruderi dell’antico Castello di Bisenzio. Un’importante donazione fu fatta anche dal cardinale Vincenzo Macchi. L’iscrizione sulla facciata ricorda le circostanze della costruzione della chiesa: «PRO PERICVLO VOVIMVS – PRO GRATIA FECIMVS» (“Abbiamo fatto voto per il pericolo, abbiamo costruito per la grazia ricevuta”).

Eretta a forma di croce greca, la chiesa custodisce al suo interno una pregevole pala d’altare raffigurante la Madonna col Bambino, San Rocco e San Michele Arcangelo, realizzata gratuitamente nel 1855 dal pittore Luigi Cochetti, accademico di San Luca a Roma. Cochetti, che spesso soggiornava a Capodimonte e sull’isola Bisentina, decorò anche alcuni ambienti di Villa Torlonia a Roma e la “Sala del Trono” al Quirinale, oltre a realizzare numerose opere di carattere sacro in importanti chiese della capitale, come la basilica di San Paolo, San Andrea della Valle e Santa Maria in Trastevere. La pala di San Rocco, dipinta a olio con la tecnica delle velature tipica dei pittori puristi della scuola romana, rievoca il miracolo che salvò il popolo di Capodimonte dal colera nel 1855. Il santo, forse un autoritratto del pittore stesso, è raffigurato su una roccia, con lo sguardo rivolto verso la Madonna e il Bambino sopra il paese, mentre ai suoi piedi si trova un cane con in bocca un pezzo di pane. Di fronte a San Rocco, l’angelo sterminatore inguaina la spada, allontanando la pestilenza dal cielo sopra il lago.

Secondo alcuni studiosi, San Rocco è raffigurato come un pellegrino su uno sperone di roccia del porto di San Bernardino, presso il Monte Bisenzio, dove un tempo si imbarcavano i pellegrini provenienti dalla Via Francigena per raggiungere l’isola Bisentina. Sullo sfondo si può vedere anche il viale dei Pioppi con la chiesetta votiva e, sul lago, una piccola barca con alcune figure, tra cui un religioso con le braccia levate al cielo in preghiera.

È possibile che alcuni dipinti a tempera eseguiti al Quirinale, in occasione di un matrimonio a metà Ottocento, siano anch’essi opera di Luigi Cochetti.

I due altari laterali della chiesa di San Rocco sono dedicati uno a San Vincenzo Ferreri e l’altro alla Madonna Addolorata. Vi si trovano anche alcune tombe della famiglia Brenciaglia. Recentemente, la facciata esterna della chiesa è stata arricchita dagli affreschi realizzati dal pittore tedesco Martin Figura: ai lati, i patroni e protettori San Sebastiano e San Rocco, mentre nel timpano è raffigurato il Cristo Pantocratore con il mondo in mano, e nella lunetta sopra il portale l’immagine della Madonna del Ciliegio col Bambino.